venerdì 13 maggio 2011

CONTARE I PESCI

Il teatro biologico del mare Adriatico

Eppure ancora nel 1926 Umberto d’Ancona, intervenendo in una discussione a proposito di impoverimento del mare1, si trovava a dover contrastare l’opinione inveterata di certi suoi colleghi i quali ritenevano che i pesci, come le stelle del cielo, fossero innumerabili e, in quanto risorsa, inesauribili. Il suo assunto era invece che la pesca eserciti un’azione tutt’altro che trascurabile sulla fauna ittica; e lui lo poteva sostenere perché aveva esaminato i dati del pescato negli anni della Grande Guerra e in quelli immediatamente successivi.