martedì 10 marzo 2015

Ed ecco a voi Sibilla

Alla fine qualcuno dovrà pure assumersi il compito di presentare Sibilla, la prossima vicina “di casa” della città di Senigallia. Ancora nessuno l’ha fatto. E il tempo stringe.

La mappa dell'area a largo delle coste di Senigallia dove verrà stoccata la CO2
Veramente il suo arrivo era già stato annunciato in un Consiglio Comunale del 2012; ne era seguito uno scalpiccìo tra la spiaggia di velluto e Roma culminato con un’interrogazione della Serracchiani prima che il suo nome tornasse nel silenzio. Di recente è stato il MoVimento 5 Stelle a occuparsi di perforazioni e di stoccaggi, ha tenuto conferenze a Senigallia, ha animato dappertutto proteste, finché, con il decreto Sblocca Italia che dichiarava di interesse nazionale ogni attività energetica, il tema è esploso e ha dato luogo al sorgere di un’opposizione diffusa in tutta Italia. Proprio pochi giorni fa l’emendamento di un senatore di Forza Italia e GAL ha approfittato della distrazione generale per proibire l’uso di esplosivi esplorativi (air gun) in mare.

lunedì 23 febbraio 2015

Una questione sommersa: la ricerca dell’equilibrio perduto

La maggior parte della costa marchigiana è in erosione. In Italia e in generale in tutto il mondo l’erosione delle coste è uno dei problemi ambientali ed economici più rilevanti e difficili da risolvere: paradigmi della sostenibilità

di Leonardo Badioli



La mappa della costa della regione Marche che si affaccia sul mare Adriatico
Immaginiamo un volo radente lungo la costa marchigiana per tutta la sua estensione, oppure prendiamo un aereo da diporto e voliamo per davvero lungo il mare: sarebbe questo il modo più diretto per controllare lo stato in cui si trovano i nostri litorali. Anche affacciati al finestrino di un treno che percorre la linea litoranea possiamo renderci conto di quanto siano numerosi i tratti in erosione lungo i 174 km. di costa marchigiana. Aspettando che la Regione Marche abbia portato a termine il rilievo analitico delle coste che ha commissionato l'anno scorso e che si trova momentaneamente allo stallo, possiamo comunque accontentarci di dare un'occhiata in successione alle ortofotocarte che ritraggono il confine tra la terra e il mare per leggervi che molta parte della costa è presidiata da opere di contenimento dell'azione del mare, ossia che molta parte della costa marchigiana si trova in stato di erosione. Secondo dati forniti verso la metà degli anni ‘80 da Renzo Dal Cin dell’Istituto di Geologia dell’Università di Ferrara, le coste in vario modo difese arrivavano nella nostra regione al 55%; nei quindici anni che sono seguiti fino ad oggi la percentuale è certamente aumentata: parliamo di coste difese dall’erosione marina con barriere di contenimento, perché i tratti del nostro litorale che progressivamente subiscono processi erosivi sono certamente di più. Negli stessi anni le regioni adriatiche nostre confinanti ci seguivano a ruota: 50% di coste difese in Emilia Romagna e 45% in Abruzzo. In base a informazioni del CNR si può ritenere oggi che in Italia il 50% delle spiagge sia in erosione ma, secondo l'opinione di Enzo Pranzini del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze, probabilmente a questa cifra va aggiunto un altro 30% di coste che, considerate in stato di equilibrio, in realtà non lo sono. Se teniamo a mente adesso che l'Italia ha 8.220 chilometri di coste, possiamo avere un dato numerico orientativo: circa 6.500 chilometri di costa italiana si trovano in stato di erosione. Questi dati così imponenti non sarebbero tuttavia una singolarità italiana dal momento che, secondo l'opinione degli esperti, il 70% delle spiagge in tutto il mondo subisce processi erosivi. Per la vastità della sua portata e per la complessità della sua formazione, un simile problema si pone dappertutto come uno dei più rilevanti e difficili da risolvere.